Svogliate compere al Ghirigoro., Mattina del 30 agosto, nuvoloso.

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Declan Lie
view post Posted on 20/8/2012, 14:16




Libro, legno, libro, libro, libro, legno, fine dello scaffale, libro, libro, libro.
Era una mezzora che girava in tondo per la libreria toccando cose senza prestare granché attenzione a titoli o autori, toccava il dorso dei libri, uno dietro l'altro, sovrappensiero.
Si guardò l'indice, assorto, contemplando qualche granello di polvere sul dito.
Non era di cattivo umore ma nemmeno aveva granché voglia di fare spese, considerato il poco affetto nei confronti di negozi e, in generale, acquisti di qualsiasi sorta.
Almeno era fine agosto, almeno stava per piovere, almeno stava per iniziare l'anno.



 
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Isabelle Ward
view post Posted on 20/8/2012, 14:41




Magari come proposito per l'anno nuovo avrebbe potuto segnare: farsi uno straccio di amico. Sottolineato due volte. Così forse si sarebbe evitata quella camminata in solitaria per le vie di Diagon Alley, cosa che di regola non le dispiaceva, ma vedere quel tripudio di mocciosi attaccati ai mantelli dei compagni o genitori che esultavano di fronte alla vetrina del manico di scopa del momento le metteva addosso una strana inquietudine. Di sicuro colpa di una qualche allergia, chiaro. E poi gennaio era ancora lontano.
Si intrufolò al Ghirigoro senza guardarsi troppo attorno, rivolgendosi subito alla commessa per chiedere di quel libro che aveva ordinato. In realtà non aveva ordinato nessun libro, solo le piaceva l'idea di essere uscita di casa per un motivo, piuttosto che ammettere che non aveva nulla da fare a due giorni dall'inizio dell'anno scolastico. Aveva terminato e ricontrollato tutti gli esercizi delle vacanze e comprato tutto quel che doveva comprare. Accettò con garbo le scuse affrante della commessa e cominciò a frugare fra gli scaffali, fingendosi interessata a qualcosa in particolare. Tutt'intenta com'era a guardare qua e là alla ricerca di qualcosa che la incuriosisse, non passò molto prima che si accorgesse di Declan Lie. Le dava quasi le spalle, ma anche in quel modo era inconfondibile. Per lei, se non altro.
Per prima cosa si voltò di scatto andando a pescare un libro a caso dallo scaffale opposto, con tutta l'intenzione di uscire facendo finta di nulla. Ci ripensò quasi subito, chiudendo con sgarbo la biografia che aveva tra le mani di quell'egregio tal dei tali, che nella sua foto in copertina bofonchiò qualcosa irritato prima che Isabelle lo riponesse insieme alle altre copie. Quindi si diresse verso Declan, con passi lenti come se si stesse accorgendo di lui solo in quel momento, e quando gli fu subito alle spalle fece per aprire bocca e accennare a picchiettargli la spalla. E invece se ne rimase ferma, così per l'ennesima volta prese un volume dalla stessa pila che stava guardando Declan. Neanche ne lesse il titolo. Dopo averlo aperto su una pagina a caso, si girò rapidamente verso di lui.
- Ciao - disse quindi, cercando di risultare disinvolta, cosa che per carattere le riusciva male con tutti a prescindere.
 
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Declan Lie
view post Posted on 20/8/2012, 15:15




Contando che aveva passato la più anonima delle estati, contando che aveva riletto libri già riletti e aveva discusso cose già discusse fino alla nausea con suo padre, contando che aveva dormito tante di quelle ore da averne abbastanza fino alla fine dei suoi giorni, contando tutto questo era arrivato alla conclusione che quei tre mesi appena passati erano in debito con lui e di un bel po', anche.
Ci stava pensando in quel momento, massaggiandosi le tempie e sentendosi più impolverato del tomo che aveva in mano, quando avvertì qualcuno alla sua destra. Non si voltò ma capì subito di chi si trattava, molto prima del noncurante "ciao" che aveva seguito quel silenzioso arrivo.
- Ciao. - rispose educatamente a bassa voce, tenendo lo sguardo basso sul libro.
Va bene, estate, ti perdono.

 
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Isabelle Ward
view post Posted on 20/8/2012, 15:40




Mettendocisi d'impegno, Isabelle avrebbe saputo attingere con perizia dal suo Manuale di Comunicazione Standard I, in modo da intavolare una conversazione dignitosa e sostenibile, da vere persone adulte.
La prima cosa da fare era chiedere Come stai?, poi il resto veniva da sé, Passata bene l'estate, sì?, E le vacanze, oh, è un posto meraviglioso avrei voluto visitarlo anch'io, E la tua famiglia come sta, e gli amici, il vicino di casa, il giardiniere, l'amante?
Isabelle sperava che Declan avesse passato una terribile estate. Gli aveva augurato le peggiori notti insonni durante tutte le proprie notti insonni, e in quel momento avrebbe tanto gradito essere qualcuno che di nome non facesse Isabelle Ward e che sapesse gestire un'interazione con una forma di vita umanoide a base carbonio di sesso maschile quale effettivamente Declan era.
Ma se il suo Manuale di Comunicazione Standard era tanto lungo e articolato quanto un poema epico, il suo Manuale di Seduzione era più che altro paragonabile a un libriccino delle preghiere abbandonato in fondo a una Chiesa dopo la messa della domenica. Anche i toni sarebbero risultati più o meno quelli.
Occhieggiò di nuovo in direzione di Declan, resistendo all'impulso di togliergli dalle mani quel libro perché la guardasse. Tuttavia, tutto quel che riuscì a fare fu sfogliare qualche altra pagina della copia che lei aveva in mano.
- Tra poco ricomincia il nuovo anno - disse, pentendosene all'istante stesso. Chiaro che iniziava il nuovo anno. - Sono contenta che inizi il nuovo anno - aggiunse allora, un po' ripetitiva, nel vano tentativo di aggiungere qualcosa che giustificasse la sua scontata frase d'esordio. Poi per non lasciare spazio a dubbi o losche interpretrazioni, che implicassero l'idea che lei, figurarsi, potesse essere contenta dell'inizio della scuola perché la scuola comprendeva anche quella ciminiera ambulante di Declan Lie, disse ancora: - L'estate dalle mie parti è un po' noiosa. -
Poi si rese conto che le sue parti erano anche le parti di Declan, visto che vivevano nello Yorkshire entrambi. Continuò a sfogliare il libro, chissà che non vi trovasse una formula per lo sprofondamento totale e incontrovertibile nei più profondi abissi senza possibilità di risalita.
 
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Declan Lie
view post Posted on 20/8/2012, 16:06





C'erano due o tre punti fermi nella sua vita e uno di questi era che non si scomponeva mai, o era comunque difficile che travolgesse qualcuno con il suo spumeggiante senso dell'umorismo.
Per quanto gli riguardava in quel momento avrebbe voluto essere qualcuno in grado di sdrammatizzare, di dare una pacca sulla spalla e dire qualcosa tipo "ma passiamo ad altro" e invece era riuscito solo ad alzare lo sguardo e a puntarlo sulla parete che si trovava di fronte, mordendosi il labbro inferiore per trattenersi dal ridere senza il minimo ritegno.
Si sentiva quasi in obbligo nei confronti del nuovo anno, gli avrebbe volentieri offerto da bere per tirargli su il morale dopo la pietosa scena che gli avevano appena dedicato - che qualcuno che non era lui gli aveva appena dedicato.
Rimise il libro al suo posto poi si voltò verso Isabelle, rimanendo miracolosamente serio. - È anche l'ultimo anno. - aggiunse, assumendo una credibilissima espressione pensierosa. - A parte essere il nuovo anno, intendo, è anche l'ultimo anno. - Annuì tra sé e sé, aggrottando le sopracciglia. - Un ultimo nuovo anno. -
Probabilmente intanto il povero anno nuovo si era avadakedavrizzato per la disperazione assieme a mezzo Ghirigoro.

 
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Isabelle Ward
view post Posted on 20/8/2012, 16:24




Isabelle valutò le sue possibilità.
1) Uccidere Declan Lie.
2) Passare alla seconda fase e domandare delle condizioni di salute del suo cane.
3) Uccidere Declan Lie in maniera lenta.
4) E dolorosa.
- Me lo consiglieresti? - domandò invece, facendo riferimento al libro che Declan aveva appena posato e che era anche quello che lei ancora stringeva tra le mani.
Visto che lui si era voltato a guardarla, alzando gli occhi da quel libro di cui a Isabelle non importava granché, lei ne approfittò per ricambiare l'occhiata, forse un po' troppo lunga e un po' troppo seria per qualcuno che stava semplicemente chiedendo un consiglio di lettura. Rimase così alcuni istanti, prima di sospirare con aria quasi rassegnata e rimettere il libro al suo posto come se non si aspettasse più nemmeno una risposta.
 
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Declan Lie
view post Posted on 20/8/2012, 16:39




Ricambiò lo sguardo di Isabelle, serio sul serio, questa volta, o più che altro concentrato.
Lo stava guardando in modo strano, come si aspettasse qualcosa e lui davvero non aveva idea di cosa, ma dubitava che ne avesse un'idea nemmeno lei.
- Ius Tomeke. - rispose, abbassando lo sguardo sul libro - Un vecchio che ha scritto di fiori e piante per tutta la sua vita. Magari t'interessa. - la guardò di nuovo, avvicinandosi di un passo.

 
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Isabelle Ward
view post Posted on 20/8/2012, 17:01




Isabelle lanciò un ultimo sguardo al libro, distratta, mentre ascoltava le parole di Declan.
- No, allora non credo che m'interessi - disse, senza alcuna particolare inclinazione. Notò che Declan s'era fatto più vicino, e di riflesso subito s'allontanò un poco. Cominciò poi a parlare con fare quasi allegro, per mascherare in qualche modo quel suo gesto.
- Come stanno i tuoi? Spero bene, almeno un po' più bene di quel che ne ha augurato mio padre al tuo in questi mesi di vacanza - disse, ricordando il primo fatto che le venne in mente. - C'è stato un periodo in cui bofonchiava a suo riguardo tutte le sere a cena per non so più neanche quale motivo, così mio fratello si è ben premurato di chiedermi di te a tavola una di quelle sere - aggiunse, accennando una specie di risata che aveva più del sarcastico. - Mio padre si è voltato a guardare male prima me e poi Jasper, tende a dimenticare che siamo compagni di scuola. -
Nemmeno si fermò a riflettere sul perché gli stesse dicendo quelle cose. Erano perfino le frasi più sensate che avesse pronunciato da quando s'erano visti.
 
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Declan Lie
view post Posted on 20/8/2012, 17:22




Nel momento in cui Isabelle indietreggiò Declan sorrise appena, mentre lei rivolgeva lo sguardo altrove.
Ascoltò in silenzio il suo resoconto estivo, ricominciando a toccare libri a caso e sentendo sempre più l'esigenza di accendersi una sigaretta nel bel mezzo della libreria.
- Li ho a mapalena visti - rispose, sovrappensiero, inclinando il capo per leggere il titolo di un libro scritto in caratteri particolarmente piccoli. - Mio padre invece del tuo non ha parlato mai, non rivolgendosi a lui per nome o cognome, almeno. - parlò quasi con tenerezza, come se stessero parlando di puffole pigmee anziché di uomini adulti costantemente stizziti e sul piede di guerra.
Prese in mano un libricino sottile e cominciò a sfogliarlo, dandole le spalle.

 
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Isabelle Ward
view post Posted on 20/8/2012, 20:50




Declan le diede le spalle e Isabelle si prese la libertà di scrutarne il profilo delle spalle in silenzio, mentre lui sembrava essersi assorto su un nuovo libro. Tutte le volte che lo aveva visto era sempre stato così, i capelli disordinati che non le permettevano di vederlo bene in viso, lo sguardo chino su chissà quali pagine o sulla sua sigaretta mentre era intento ad accenderla, lo sguardo sempre altrove e mai su di lei. Quando pensava a lui la prima cosa che le veniva in mente era il grigio, quel fastidioso colore a metà, e provò un'ondata d'irritazione verso se stessa per tutti i pomeriggi che aveva passato a immaginare Declan, in piedi sotto i portici del cortile mentre si riparava da un improvviso acquazzone accendendosi l'ennesima sigaretta.
Era raro che Isabelle facesse qualcosa senza accorgersene, che compiesse un gesto inaspettato o spontaneo che era quanto di più lontano potesse esserci dai suoi modi freddi e calcolati. Un motivo in più per avercela con se stessa, quando allungò una mano verso il polso di Declan, proprio all'altezza del bordo della manica.
- So che ti piace la letteratura babbana - si affrettò a dire, alla ricerca di un pretesto per giustificare il suo gesto. - Prima nella sezione di Babbanologia mi sembra d'aver visto qualcosa riguardo la storia della letteratura - buttò lì, tentennando e sperando che fosse vero.
 
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Declan Lie
view post Posted on 20/8/2012, 21:34




Rimasero in silenzio per un po', Declan continuò a sfogliare il libricino per interi minuti senza sentirsi in obbligo di dire o fare qualcosa, uno dei motivi per cui stare in compagnia di Isabelle gli piaceva e quasi lo curava.
Lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica e di nuovo lunedì. Ed era ancora luglio. Ed era solo lunedì. Un lunedì.
Era talmente assorto nei suoi pensieri che non si accorse subito di lei al suo fianco; voltò il capo di scatto quando si rese conto delle sue dita sul proprio polso, ma si ricompose subito. - Ci sono già passato prima - le rispose, allontanando la mano per infilarla in tasca ed estrarre un paio di monete. - Prenderò questo - si rigirò il libricino ancora un po' tra le dita poi si rivolse di nuovo a lei, neutro. - Tu hai bisogno di qualcosa in particolare? -

 
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Isabelle Ward
view post Posted on 23/8/2012, 21:32




Isabelle rimase abbastanza impassibile nel momento in cui Declan lasciò le la mano; tuttavia, sentì l'improvviso bisogno di lisciare le pieghe della sua gonna a pieghe per tenere in qualche modo impegnata quella mano.
In fin dei conti, non rimase nemmeno stupita dell'usuale freddezza di Declan, un po' perché era un atteggiamento che il più delle volte la metteva a proprio agio - aveva da sempre difficoltà con le persone espansive - un po' perché preferì relegare da qualche parte quello slancio di intraprendenza e far finta di nulla.
Persa nei suoi pensieri, impiegò qualche secondo a rispondere alla domanda di Declan, che in parte colse e in parte intuì.
- No, nulla - fece atona e pacata. - Io curiosavo e basta - aggiunse poi, per timore che la sua risposta lapidaria potesse lasciar intendere qualche turbamento.
 
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Declan Lie
view post Posted on 24/8/2012, 18:35




Declan annuì distrattamente, riportando lo sguardo sul suo piccolo libro senza dare l'idea di aver effettivamente ascoltato la risposta di Isabelle.

- L'hai letto, Declan? -
- Non ancora. -
Aveva preso polvere, gli aveva cambiato di posto, aveva preso polvere anche lì, lo aveva messo in un baule insieme ad altra polvere, tanto per metterlo a suo agio.
- L'hai letto? -
- Non ancora. -


Riportò lo sguardo su Isabelle e sostenne il suo per qualche secondo, senza la pretesa o la necessità di lasciar trasparire qualcosa, solo per voglia di guardarla. Poi le avvicinò la mano col libricino, porgendoglielo - Te lo regalo, è tuo. - il suo tono di voce era rimasto neutro, indefinito, anche se ora non la guardava più. - È la prima e ultima raccolta di fiabe di mia madre, la pubblicò quattro o cinque anni fa, non mi aspettavo di trovarla qui. - Inaspettatamente sorrise, più tra sé e sé che per lei, più per difendersi che per alleggerirsi - Sono quattordici racconti brevi, parlano tutti delle avventure di un bambino con i capelli scuri e spettinati che guida il fratello nel suo mondo immaginario. Io non l'ho mai letto, ma magari a te interessa. - non la guardò di nuovo e non si mosse, solo la mano a mezz'aria a marcare la distanza tra loro.

 
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Isabelle Ward
view post Posted on 28/8/2012, 19:58




Isabelle fu presa alla sprovvista dal regalo di Declan, tanto che non appena lui le porse quel libriccino lei esitò alcuni secondi. Studiò Declan mentre le spiegava cosa fosse quel libro, ancora senza muovere un dito, e solo quando lui ebbe finito di parlare si decise ad accettare quel piccolo volume.
Se lo rigirò tra le mani, leggendo il davanti e il retro della copertina, soffermandosi sul nome della madre di Declan subito sotto il titolo.
- Non l'hai mai letto - ripeté, scrutando ora lui ora il libro.
Non si sprecò nemmeno a chiedersi perché Declan non avesse mai letto un libro di storie scritto e inventato da sua madre; di formulare quella domanda a voce, poi, non le passò nemmeno per la testa.
Solo un'idea la colpì per un momento, e cioè che se mai fosse stata la sua, di madre, ad aver anche solo pensato di avvicinarsi alla stesura di un racconto o a qualcosa che non fossero le sue sciocche indecisioni riguardo l'orlo di quelle tende o dei decori sull'ennesimo servizio di porcellana, sarebbe stata felice di leggerlo. Ma convenne con se stessa che era un pensiero inopportuno, così se lo tenne per sé.
- Grazie - si limitò a dire quindi, incrociando le braccia e stringendo il libro al petto come era sua abitudine fare. - Lo leggerò. E se, beh, se mai dovessi trovare qualche passo particolarmente interessante, potremmo rivederlo insieme - azzardò. - Magari piacerebbe anche a te - aggiunse poi, con un abbozzo di sorriso non molto riuscito, e che infatti si risolse in una leggera piega delle labbra.
 
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13 replies since 20/8/2012, 14:16   195 views
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